Intervista all’autore Fotolia Antonio Gravante

Con piacere vi ripropongo l’intervista che mi è stata fatta da Fotolia nel 2013.
In realtà lo faccio perchè nei prossimi giorni ho intenzione di scrivere una articolo su come è cambiato il mercato del microstock negli ultimi anni.

INTERVISTA ALL’AUTORE FOTOLIA ANTONIO GRAVANTE

Continua il nostro nuovo appuntamento con le interviste agli autori Fotolia realizzate da Gabriele Pellegrini, questa settimana presentiamo Antonio Gravante.
Autore di fascia oro (attualmente smeraldo), Antonio su Fotolia.com si presenta con un portfolio di circa 6000 file (attualmente 8650).

Antonio Gravante

Il tuo percorso da fotografo: sei un autodidatta oppure hai seguito dei corsi o frequentato delle scuole?
La mia passione per la fotografia è nata nel 2002.
Sono partito da zero senza nessuna conoscenza tecnica, formazione professionale o persona esperta da seguire. L’interesse per la fotografia è nato dopo aver ricevuto in regalo una delle prime compatte digitali; così nei mesi successivi decisi di comprare una reflex digitale Canon. Dal 2008 sono il titolare di uno studio fotografico che si occupa prevalentemente di servizi fotografici per cerimonie.

Un primo contatto con il microstock ci fu nel 2007 ma a causa delle mie scarse conoscenze caricai solo qualche file sull’agenzia Fotolia senza neanche capire fino in fondo di cosa si trattasse realmente, quindi abbandonai tutto fino a quando, alcuni mesi dopo, ricevetti una mail di notifica che mi comunicava di aver venduto un’immagine. Dopo essermi informato meglio, misi in cantiere il progetto di dedicare parte del mio tempo al microstock.
Tuttavia, preso dagli impegni universitari e dal progetto di apertura dello studio fotografico cominciai a caricare come esclusivista su Fotolia solo agli inizi del 2009. Iniziai a vedere i primi risultati dopo circa 5 mesi riuscendo ad aumentare i profitti incrementando la quantità e qualità delle immagini nel 2010, con l’ausilio di nuove attrezzature. Ancora oggi sono convinto che per ottenere buoni risultati nel microstock non è necessario spendere tantissimi soldi. Ovvio che per ottenere dei buoni risultati, oltre alla conoscenza, c’è bisogno di attrezzature adeguate, soprattutto per l’illuminazione.

Qual’è il tuo genere fotografico preferito? Perchè?
Non ho un vero e proprio genere fotografico preferito poiché mi annoierebbe lavorare sempre seguendo gli stessi schemi. Di solito preferisco lavorare da solo e amo farlo in tutta tranquillità. Ciò mi consente di studiare la composizione e di scegliere la luce più adatta ai set. Preferisco lo still-life, l’autoritratto, gli animali e photomanipulation.

La soddisfazione più grande?
La soddisfazione più grande è quella di aver raggiunto un livello tale da consentirmi di considerare la vendita di immagini in micro e macro stock come lavoro principale. Ciò mi permette di lavorare dove, come e quando lo desidero. La qualità della vita è la cosa più importante in assoluto e questo lavoro mi consente di fare ciò che adoro, cioè fotografare, e guadagnare 24 ore al giorno, 7 giorni su sette, anche quando non avrei alcuna voglia di lavorare.

L’obiettivo al quale non potresti mai rinunciare.
Non potrei mai rinunciare alla “lente giusta al momento giusto”, quella adatta alla scena o al soggetto che devo fotografare. Per lo stock non potrei mai rinunciare alle ottiche fisse e porto sempre con me il 70-200mm.

Lo scatto fotografico che ti ha dato maggiori soddisfazioni?
I migliori risultati li ho ottenuti sempre con immagini sulle quali non avrei puntato molto. Al contrario, quando pensavo di aver realizzato un ottimo lavoro spesso non ho ottenuto i risultati desiderati.

Su Fotolia hai un portfolio vario, qual è il tuo punto di forza?
La migliore risposta dal mercato l’ho ottenuta con gli autoritratti, con il mio viso. Penso che il punto di forza di qualsiasi portfolio sia quello di possedere la capacità di individuare, riconoscere le possibili esigenze dei clienti studiando il mercato e le sue mutazioni nel tempo.

Quale consiglio daresti a chi si avvicina per la prima volta al microstock?
Se si vuole fare del microstock la propria principale attività lavorativa, consiglio di non avvicinarcisi se prima non ci si è armati di tanta buona volontà. Ho conosciuto molti bravi fotografi che, dopo i primi approcci, hanno gettato la spugna per non aver avuto la pazienza e la volontà di adattarsi e di comprendere il mercato.
Un approccio timido e lento, secondo me, porterebbe solo a risultati mediocri in termini sia di qualità che di quantità del lavoro.
Negli anni la concorrenza e la qualità dei lavori è aumentata incessantemente. E’ diventato sempre più difficile distinguersi dalla massa per ottenere risultati definibili davvero buoni. Per cui, chiunque voglia affacciarsi a questo mondo dovrebbe farlo con professionalità e dedizione.


Qui il link originale dell’intervista sul blog di Fotolia:
https://blog.fotolia.com/it/2013/11/11/intervista-allautore-fotolia-antonio-gravante/


Qui il link al mio portfolio su Fotolia (ormai Adobestock): https://stock.adobe.com/contributor/222369/antonio-gravante

Vi consiglio anche uno strumento interessante per l’analisi statistica delle vendite: STOCK PERFORMER